Materiale e Immateriale Avola

planimetria

Il percorso espositivo

Il percorso espositivo, con le due sezioni “Materiale” e “Immateriale”, si articola in alcuni ambienti della masseria ottocentesca oggi rifunzionalizzata come centro culturale giovanile “Falcone – Borsellino”. Dopo aver raggiunto il cortile interno, dove è possibile vedere una colombaia e la cisterna che serviva come fonte di approvvigionamento d’acqua, è possibile accedere alle tre sale attigue tra loro: il palmento/frantoio, la sala annessa e il piccolo porticato coperto, in cui è stata allestita la sezione “Materiale”.
L’ambiente più grande un tempo veniva utilizzato per le prime fasi della produzione vinaria, infatti sono ancora visibili (entrando sulla sinistra), in buone condizioni, le vasche del palmento e la mola olearia, costituita dalle due macine in pietra basaltica, impiegata per la produzione dell’olio d’oliva.
Lungo tutta la parete sinistra viene proposta una collezione di arnesi e utensili riferibili ai vari lavori agricoli svolti tra Ottocento e Novecento nel territorio avolese. Chiave di lettura dell’intera esposizione, che riguarda la raccolta e la lavorazione del grano, della mandorla, dell’uva, sono gli studi fatti da Giuseppe Bianca, studioso e botanico avolese vissuto nell’Ottocento. Nella sala è possibile vedere la riproposizione di uno scorcio dell’opificio in cui sgusciavano le mandorle, infatti sono qui esposti il tavolo utilizzato, soprattutto dalle donne, per sgusciare le mandorle, il bilico per pesare i sacchi, i calibri e le bilance. La lavorazione delle mandorle non era solo un lavoro di sussistenza per la singola famiglia che possedeva qualche albero di mandorlo, ma soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, il commercio delle mandorle divenne un’attività redditizia, sviluppata anche in forma imprenditoriale.

Nella parte destra dell’ambiente, dopo il palmento, sono visibili macchinari utilizzati per la sgusciatura delle mandorle (l’esemplare di una otto cucchiai brevettata dalla ditta CATOEF) e la “bassina” per la produzione dei pregiati confetti. La visita all’esposizione prosegue nella sala attigua, questo ambiente presenta elementi ed oggetti propri della tipica casa di una famiglia del secolo scorso, che viveva di attività legate alle produzioni agrarie: strumenti utilizzati per la panificazione, cannizzu (contenitore cilindrico realizzato dall’intreccio di canne e utilizzato per conservarvi il grano), piccoli telai per il ricamo, vari recipienti, una botte per il consumo domestico del vino. Questa sala minore comunica con un ambiente porticato con archi, che immette all’esterno.
In questo spazio sono presenti un macchinario utilizzato per la calibratura delle mandorle, e un grande torchio per la pressatura della vinaccia. Il percorso espositivo prosegue nell’ambiente di fronte al porticato, qui si trova l’allestimento della sezione “Immateriale”. La sala ospita una mostra fotografica sullo storico Carnevale avolese, giunto nel 2023 ormai alla sua 60ª edizione, e sulle tre festività religiose maggiormente sentite dalla comunità avolese: la Settimana Santa, S. Sebastiano e S. Venera.
Ogni fotografia, riferibile alle processioni di inizio Novecento o ai festeggiamenti del corrente anno (2023), vuole raccontare e rivelare come ogni ricorrenza, con i sui riti ed elementi sacrali, generati da un mélange di credenze cristiane e pagane, sia il risultato di una  continua evoluzione dettata dalle vicende storiche, dai cambiamenti sociali e dai fattori economici propri della comunità cittadina.

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